29 giugno 2013

Intermezzo Musicale


La musica e la moda in Cina saranno pure un tuffo indietro nel tempo di 10 anni di trash, ma io questa canzone non riesco a smettere di ascoltarla.

La propongo come nuovo summer jam dell'estate 2013 e come mia sigla ufficiale!

Enjoy it!

http://www.youtube.com/watch?v=mTSuiGubCHE&feature=share

Vieni allo Zoo?

Un'amica una volta mi ha detto "il male dei nostri tempi è il narcisismo", affermazione che trovo assolutamente vera, ma riduttiva rispetto a quello che mi piace definire "il morbo dell'immagine". Viviamo infatti un momento in cui la nostra immagine (non necessariamente supportata da un vero e proprio valore interiore e/o esteriore) è essenziale come metro di misura per il nostro valore umano, in pratica se hai più followers su instagram o twitter o più amici su facebook significa per forza che sei un figo e poco importa se per per pubblicare uno status hai passato due ore su google per trovare poi qualcosa il cui significato per te rimane un mistero o se ti fai 1300 foto di cui solo una accettabile (e pubblicabile) nel cesso della palestra in cui spendi la maggior parte del tuo tempo, l'importante è che alla fine tu riceva il maggior numero di like possibile e che la gente quando esci ti guardi con quello sguardo pieno di ammirazione, odio o invidia tipico dei followers o dei rivali.
A nessuno importa che tu sia una fonte attendibile, o che ciò che dici sia autorevole, oppure che tu sia realmente come appari dopo l'uso di 17 filtri diversi, o che alla galleria in cui hai fatto una foto a qualsiasi cosa ti sia inciampata nel campo visivo tu sia stato in grado di distinguere un Picasso da un Braque o ancor peggio che ne so... da un de Chavannes, l'importante alla fine della fiera è essere guardati. Siamo ammorbati e affetti dall'apparire fighi e interessanti, il che ironicamente richiede molto più impegno e dedizione di quanto non ne richiederebbe esserlo sul serio.

Ci si potrebbe scrivere un libro intero (e sono sicuro che qualcuno lo ha già fatto) su questo morbo/fenomeno, sulle correnti contrarie a questo, sulle sue ripercussioni che ha avuto e sta avendo sulla nostra società e di come questo abbia cambiato radicalmente la nostra percezione di noi stessi e degli altri (per esempio spingendoci a credere che siamo davvero quelle perone che vediamo nelle nostre foto), ma siccome sono troppo pigro per scrivere un libro (iniziati 4 finiti 0) e siccome l'argomento principale di questo blog è la Cina questo preambolo più lungo del dovuto mi serviva solo come espediente introduttivo (più che altro per far sembrare che potrei potenzialmente avere qualcosa di interessante e profondo da dire, cosa piuttosto lontana dalla realtà. Si ok volevo solo fare il figo... ok, ok anche io ho un po' quel morbo li, ma siccome sono un paraculo magnifico dirò che io mi adatto alla contemporaneità perchè l'estemporaneità suona come la locandina di una mostra anni '90) per raccontare di come in realtà sentirsi delle star in Cina è una roba che ti sfracassa le ballotte dopo 2 minuti.
Succede infatti che per strada, in ufficio o in giro per locali la gente ti fermi per farsi fare una foto con te (o che tu riesca a sgamarli mentre ti fanno una foto di nascosto), o che cerchi di attaccarti pezza per sapere da dove vieni. Ci si potrebbe immaginare (per via di quello che si diceva prima) che questa cosa sia piuttosto piacevole e che ti venga da dire "finalmente lo avete capito tutti che sono un figo pazzesco e che sono nato per essere un V.I.P.".

Lasciatevi dire che invece è una rottura di palle mostruosa. Perché?
Beh perchè in realtà l'atteggiamento che i cinesi hanno nei confronti di noi stranieri -soprattutto verso i bianchi con un'aria designereggiante- è quello che si potrebbe avere nei confronti di un alano albino o di un pony a macchie blu. Capita infatti che si ti chiedano di fare foto insieme o che si avvicinino timorosi per poterti parlare (così out of the blue), ma solo per poter dire a tutti i lori amici cinesi che ti hanno conosciuto o che addirittura siete amici o migliori amici nel caso in cui abbiate parlato più di 1 volta in un mese e che vi siete bevuti giusto una birra insieme una volta nella vita.
Ieri sera ero in un ristorante a Shantou (ridente cittadina meglio conosciuta come inferno umido dove chiaramente non passano di frequente molti stranieri) e un bambino mi si è avvicinato sorridendo con la faccia incuriosita e intimorita, quella stessa faccia che i bambini fanno quando allo Zoo si avvicinano alla gabbia della scimmie per lanciargli una nocciolina. Mi dice "hello", poi scappa a nascondersi dietro le gambe del padre (che lo guarda con quello sguardo del tipo "piccolo ti sei spaventato?"), poi ripreso fiato (e con quello anche il coraggio) è ritornato alla carica chiedendomi "where are you from?"... e al mio "I'm from Italy" l'intero ristorante (beh non tutto, ma i tavoli intorno a me si) che apparentemente si stava facendo gli affari suoi si è bloccato e tutti hanno iniziato a sorridermi (sempre come se fossi una scimmia e avessi iniziato a lanciare la cacca sui muri). Questo è chiaramente solo un esempio anche piuttosto carino, però quando questo genere di cose ti succedono una volta ogni due giorni cominci a romperti sul serio e a voler dire a tutti "NON SONO UNA SCIMMIA E NON STO LANCIANDO LA CACCA SUI MURI!"
Immagino sia difficile da capire per chi non ha vissuto una di queste situazioni ma vi posso garantire che il trattamento per quanto gentile è quello che riceveresti se tu fossi un cucciolo di qualcosa e che le persone intorno a te fossero così eccessivamente gentili da non poter ammettere nemmeno con loro stessi che in realtà loro odiano gli animali (magari della piaga del divertentissimo "razzismo gentile" cinese ne parliamo un'altra volta).

Quando arrivi in Cina una cosa che tu devi sapere e imparare è che tu non sei e non sarai mai cinese, sarai sempre e solo qualcosa da guardare, utilizzare e da riporre in una teca.
Attento a ciò che desideri perchè potrebbe essere ciò che otterrai.