14 agosto 2013

Tra mito e realtà

Questa mattina mi sono presentato in ufficio con la freschezza e la gioia che mi contraddistingue al mattino (trascinandomi sui gomiti pregando che qualcuno ponesse fine alle mie sofferenze) e siccome due dei ragazzi del mio team ieri erano ad un passo dalla morte sono andati all'ospedale per fare un controllo così si è iniziato a parlare della sanità cinese.

Piccola introduzione alla sanità cinese: In Cina esistono due tipi di sanità quella pubblica e quella privata, è necessario (ma non obbligatorio) avere un'assicurazione sanitaria per non essere costretti a pagare le spese varie nelle quali si può incappare nel caso in cui si dovesse finire in ospedale. 
La sanità pubblica: è nota ai più come il girone degli affollati dove per contrappasso vieni punito per il peccato di non aver rispettato lo spazio personale degli altri (studi scientifici dimostrano che il 95% dei cinesi compie questo peccato quotidianamente) passando il resto dell'eternità ammassato in un carro merci diretto verso flebolandia (si perchè qua qualsiasi cosa tu possa avere una bella flebo per sicurezza te la fanno sempre).
La sanità privata: un paradiso pieno di medici che parlano inglese e dove l'igiene non è un concetto sconosciuto, ma dove potrebbero farvi pagare 230 euro per due antibiotici e per la visita se non avete l'assicurazione, la convenienza fatta sanità (c'è da dire che però spesso ti fanno un check-up completo e che quindi tutto sommato è un prezzo ragionevole), poi però l'affidabilità dei medici va lasciata al caso come del resto in tutto il mondo.

Detto questo...

Durante la chiacchierata sopracitata mi è stata raccontata la storia di una ragazza (una di quelle storie che iniziano con un "una mia amica..."che di solito sono leggende metropolitane, ma che in Cina sono SEMPRE potenzialmente più vere che false, quindi io ci credo), che dopo 9 mesi essendo arrivato il momento di sfagiolare si è allegramente e spensieratamente recata all'ospedale dove tutto sembrava essere filato liscio se non fosse che dopo una settimana la poverina non riusciva ad andare di corpo. 
Il motivo?
Ricucendole la vagina dopo il parto il dottore evidentemente perso da un raptus sartoriale ha pensato bene di proseguire fino all'ano e di cucire pure quello, già che c'era allora poteva farci pure due margheritine a punto croce no?
Ora mi chiedo (e lo farò usando un francesismo con quella grazia tipica dell'appenino tosco-emiliano) ma una figa e un buco di culo vi sembrano la stessa roba? 
Ad un certo punto a sto dottore non è venuto il dubbio che per quanto potesse essersi lacerata durante il parto la vagina di questa donna non poteva essere così lunga?

Poi però mi è tornato in mente questo video che ho visto parecchio tempo fa (segue link) ed ho capito che effettivamente se non la sanno distinguere da un fungo sembra plausibile e assolutamente legittimo che non la sappiano distinguere nemmeno da un ano.

-Ora qualcuno di più esperto di me starà sicuramente ridendo perchè magari in alcuni casi questa è una prassi piuttosto comune per evitare ulteriori lacerazioni nel caso in cui il taglio sia troppo vicino allo sfintere, nel caso vi prego di farmi notare il mio errore e sarà mia premura ignorare la cosa e rimanere convinto che questa sia una cosa inusuale, ma soprattutto non correggerò questo post perchè non mi piace essere corretto e se avete un cane ci farò la pipì sopra.-

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