30 marzo 2013

Sedicenti correttori di bozze

Quando si ha a che fare con l'oriente (India esclusa che quelli li c'avranno pure l'accento marcato ma sulla ma sulla grammatica e la sintassi bisogna che li lasci stare) capita di continuo di trovarsi davanti ad "errori di battitura" (ed uso le virgolette perché siamo ben lontani dal semplice errore dettato dalla distrazione).
E' sempre molto divertente vedere le parole che si trasformano in qualcos'altro tipo "panel" "penal", "truth" "troth", "month" "mouth" ecc... cambiando a volte il senso delle frasi. Questo non capita solo in Cina, è un fenomeno che abbraccia più o meno tutta l'Asia, ma in questo paese sembra ci spingano particolarmente l'acceleratore!
Occorre però fare un passo indietro e fare una piccola riflessione linguistica. Il cinese (mandarino, ovvero la lingua ufficiale dello stato cinese che altro non è che il dialetto pechinese) è una lingua strutturalmente parlando non troppo complessa basti pensare al fatto che le coniugazioni dei verbi si fanno usando solamente delle particelle e che esistono un solo passato e un solo futuro, così come la forma interrogativa che si costruisce aggiungendo un "ma" alla fine della frase tipo: la mamma ha comprato delle mele al mercato "ma". Quindi è comprensibile che una grammatica più strutturata e piena di insidie come quella delle lingue europee sia uno scoglio difficile da scalare per 'sti poveretti. Soprattutto se parliamo di lingue come l'italiano, il francese o lo spagnolo (cioè tutte 'ste parole, 'sti verbi irregolari e non, tutte 'ste regole e 'sta punteggiatura ci servivano proprio?) che semplici non lo sono nemmeno per noi.
Ma il vero nodo della questione è la disparità che esiste tra la lingua scritta e la lingua parlata, nel senso che per scrivere scarabocchi e per parlare fai dei versi (non è diversissimo da quello che facciamo noi, ma la sensatezza e l'ordine della struttura della nostra lingua, nel momento in cui impari a leggere, ti permettono facilmente di ampliare la tua conoscenza del linguaggio e accedere a livelli culturali più alti) . Anche mia nipote (età 1 anno) sa che in Cina si scrive utilizzando degli ideogrammi (trogloditi) e che la pronuncia dei suddetti non corrisponde ad un insieme di lettere che formano una parola ma bensì ad un suono a cui corrisponde un significato (quindi tu vedi un disegnino ma quella è una parola), cioè non è che ogni linea di ogni ideogramma corrisponda ad un suono e che l'addizione di questi formi una parola, ogni ideogramma corrisponde ad uno o più suoni e ad un relativo significato, questi suoni possono poi variare il loro senso a seconda dell'intonazione per esempio "shi" può corrispondere a diversi simboli e a diverse parole a seconda si come lo pronunci (sticazzi). Per esempio il mio nome cinese è 雷恩 (Leien Jun-Léi ēn jùn) che significa: 雷恩-tuono di gentilezza, -cavallo molto veloce o intelligente (dicono che sia un nome molto figo e che il significato finale sia che sono un bel ragazzo, che sono intelligente e gentile quindi me lo faccio andare bene sperando che non voglia dire "ciao sono un cretino, appena mi giro calciami"). Quindi questi simboli corrispondono ad un suono e ad un significato, ma se si andasse ad aggiungere qualche trattino qua e la o se si pronunciassero con l'intonazione sbagliata il risultato finale potrebbe essere privo di senso o assumerne uno completamente diverso (la sagra della salsiccia e dell'ovvio). 
Data la complessità e la quantità di simboli esistenti in questa lingua (più o meno 48000 caratteri singoli e c'è da tenere conto che la soglia di alfabetizzazione è la conoscenza di 2000 caratteri, cosa molto conveniente per il mantenimento del potere sulla popolazione ieri come oggi e ragione unica per la quale il cinese non ha subito un processo di semplificazione come il coreano a suo tempo) ci si può chiedere come mai per loro sia così difficile imparare 26 lettere e il loro utilizzo. 
Semplicemente non gli interessa, cosa che trovo più che legittima, dato che sono un terzo della popolazione mondiale e la percentuale di persone che ha a che fare con l'estero all'esterno o all'interno del paese è bassissima, quindi chi glielo fa fare di imparare correttamente una lingua?

Però... se scrivi qualcosa che tutti vedranno non ti viene voglia di controllarlo un paio di volte con un dizionario? O almeno di assumere un correttore di bozze e se lo fai di controllare le sue referenze?
Perchè finche scrivi sulla porta "posh" invece che "push" mi faccio una risata e penso di aver trovato finalmente la mia porta di ingresso, ma quando inizi a scrivere "fashion fart" invece che "fashion fair" su tutti gli striscioni, inviti, pass ecc... ci rido 5 secondi ma poi la prendo sul personale e comincio a pensare che solo un cretino o una persona molto simpatica possa fare una cosa del genere e dato che non hanno nella loro lingua ne l'ironia ne il sarcasmo andando per esclusione rimane solo una cosa.
Mi piacerebbe non dover offendere la gente, ma ve la siete proprio andata a cercare.

-A chiunque volesse dirmi "forse anche tu dovresti ricontrollare un paio di volte quello che scrivi o assumere un correttore di bozze, ma di quelli bravi" dico che: la mia bravura nel criticare chiunque e qualsiasi cosa non ha nulla a che vedere con la mia capacità di accettare delle critiche. Quindi se qualcuno fosse così temerario da volermi dire qualcosa sappia che: io incendio te, il tuo cane, la tua macchina e tutta la palazzina tua ;)-


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